Self Portrait: photography exhibition

Un’immersione intima nell’universo dell’autoritratto fotografico

Self Portrait: photography exhibition
Self Portrait: photography exhibition

Un’immersione intima nell’universo dell’autoritratto fotografico

Attraverso gli obiettivi degli studenti del II anno di fotografia e gli allestimenti del III anno di Design (interamente realizzati con materiali di recupero), questa mostra esplora il delicato equilibrio tra percezione e intimità. Le opere esposte offrono uno sguardo profondo e personale nella psicologia umana, catturando i momenti più intimi, i conflitti interiori, le gioie, le paure e i riflessi del sé.

 

Roma, 18 dicembre 2023

 

Attraverso varie tecniche fotografiche e stili artistici, la mostra, che si terrà dal 19 al 22 dicembre negli spazi sotterranei di Accademia Italiana, esplora l’autenticità e la vulnerabilità umana, facendo immergere il visitatore in un viaggio emotivo che oscilla tra l’autoespressione e la percezione esterna. Self Portrait invita il pubblico a riflettere sul proprio concetto di identità, sulla connessione con gli altri e sul modo in cui l’autoritratto può essere una forma di narrazione visiva che supera il mero aspetto estetico, abbracciando la complessità dell’essere umano.

Ritrovarsi” - Eva Cavagna, Silvia Petrucci, Gabriele Vasilij Paiano: le fotografie di Eva parlano di rinascita, di auto-riflessione e di riscoperta del sé, offrendo uno sguardo intimo su come esperienze, sfide e interazioni plasmano la nostra identità. L’allestimento è stato progettato per invitare i visitatori a riconnettersi con i propri valori, tra sogni e desideri più profondi.

Solitudine” - Davide Ramponi, Sara Calò: Le fotografie di Davide esplorano la bellezza e il valore della solitudine in chiave positiva, catturando momenti di quiete e riflessione e invitando gli spettatori a scoprire la ricchezza dell’essere soli. esposizione invita gli spettatori a riconsiderare la solitudine come un momento prezioso, un’opportunità per abbracciare la propria individualità e connettersi con la propria essenza interiore.

Solitudine” - Luca Ferrarini, Sara Calò: Le fotografie esposte catturano il silenzio interiore, la mancanza di connessioni significative e la stasi quando tutto intorno è sempre in movimento. Questa mostra invita i visitatori a esplorare l’inquietudine come un vento freddo che si fa strada tra i pensieri e genera isolamento emotivo.

Origini” - Dylan Rees, Tóna Fritsdóttir, Isabella Zofrea, Elisa Dattilo, Erica Perrotta: Un’esposizione che ci riporta alle radici più profonde dei due fotografi: il legame familiare con il mare di Dylan Rees, sulle cui rive vive da generazioni e la terra natale di Tóna Fritsdóttir, le Isole Faroe. L’allestimento richiama il flusso dell’elemento acqua, che scorre, si riflette e invade udito e vista.

Distorto” - Cäcilia Fleischmann, Jordan Lawrence, Sophie Costa, Juliana Herrmann, Rebekka Eriksen: un’affascinante esplorazione del sé che offre uno sguardo intenso e provocatorio su come la nostra percezione di noi stessi possa essere distorta e influenzata da fattori esterni ed interni. Offrendo uno spazio di riflessione, questa esposizione mira a stimolare conversazioni e introspezioni sulla ricerca della verità dietro una realtà deformata.

Piccole cose” - Shaked Tzubara, Tanan Oyundalai, Gaia Nasta, Gaia Del Pizzo: catturare la meraviglia e la bellezza nascosta delle piccole cose che ci circondano, soffermandoci su dettagli spesso trascurati. Questa mostra invita il pubblico a riflettere sull’impatto positivo che la connessione con la natura e la contemplazione delle piccole cose possono avere sul nostro benessere mentale e spirituale.

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