I segreti del backstage

di Marco De Micheli

I segreti del backstage

di Marco De Micheli

Nel Laboratorio della sfilata.
Ora che si sono spenti i riflettori e possiamo tirare un respiro di sollievo, dopo mesi e mesi in laboratorio, ecco i segreti della sfilata andata in scena a fine aprile scorso.

Un dietro le quinte affascinante che rivela un lavoro di ricerca lungo e meticoloso. Il tema d’ispirazione scelto quest’anno era “The Journey” interpretato dagli studenti in maniera diversa: dall'elaborazione degli elementi caratteristici del viaggio, come valigie e mezzi di locomozione quali il treno e la moto, al raggiungimento di mete più o meno lontane rappresentate da contaminazioni etniche, ad un viaggio quasi mistico fino allo spostamento nello spazio.

Gli studenti hanno inventato capi spesso trasformabili, reversibili e adattabili a un'idea di movimento e dinamicità. Per esempio pantaloni oversize che diventano gonne, giacche con maniche-scultura simili alle tute dei supereroi, vestiti cosparsi di etichette identificative, quelle delle valigie, giacche valigia, estensibili e trasformabili o tute "spaziali" di panno di lana o gabardine di cotone. E ancora, cappotti reversibili e giacconi scuri che lasciano intravedere tocchi di colore acceso con forme architettoniche.

Anche i tessuti sono stati quasi sempre rielaborati, attraverso stampe, ricami, intarsi, applicazioni e trattamenti. Proprio l'idea dello spostamento e del viaggio, turistico, esplorativo o urbano ha spinto gli studenti a realizzare dei veri total-look, con un'importante presenza di accessori, anch’essi realizzati dai laureandi.

La sfilata dell'Accademia Italiana è apparsa insomma come una grossa valigia da cui tirar fuori capi contemporanei, vintage, rielaborati, di sapore storico o futuristico, in un'armoniosa "confusione" che interpreta bene il contemporaneo e dinamico modo di vestire. Per i tessuti, si sono fatti notare le lane, infeltrite, sporcate, ricamate e rese più evidenti nell'intreccio e nella struttura, ma anche la douchesse di seta e la pelle mano guanto o la plastica trasparente e il denim. In Buona compagnia di tessuti tappezzeria, pelli di coccodrillo, nappa e camoscio. In passerella, mai senza grandi borse patchwork e bijoux realizzati con bulloni e materiali da ferramenta o di  plastica catarifrangente, cappelli maschili ricoperti di bottoni e scarpe con zeppe di legno intarsiato.

* Professore di Design della moda all'Accademia Italiana (Firenze).