Accademia Italiana fashion show 2017

Roma. "Sottosopra"

Accademia Italiana fashion show 2017

Roma. "Sottosopra"

Roma. "Sottosopra" è stato il tema d'ispirazione del Fashion show 2017, evento di fine anno accademico, proposto come ogni anno all'interno della kermesse Altaroma Estate.

Gli allievi della scuola romana hanno concepito collezioni svincolate dagli schemi tradizionali, affidandosi a forme, colori, pattern e materiali visti, tuttavia ribaltati nell'uso secondo una "visione" diversa, a volte sopra le righe. Il mondo alla rovescia che guida il loro estro si legge subito nelle realizzazioni dei laureandi del corso di Design del Gioiello con interpretazioni stravaganti dove gli uccelli di carta, per esempio, richiamano il bisogno di libertà o con frequenti richiami alle correnti artistiche del Futurismo e del Cubismo.

Tra i materiali utilizzati dagli allievi del corso di Fashion Design, metallo e specchi, ottone ed ecopelle, fili di cuoio cerato e smalto; un nuovo "decostruttivismo" realizzato con ciò che rimane dopo la distruzione. I sentimenti brillanti e limpidi della giovinezza contrapposti all'amarezza del presente con argento, creta, alluminio e smalti; il sogno che diventa realtà in alluminio ricoperto di tessuto e sfere di vetro.
Il sottosopra delle collezioni proposte sulla passerella di Altaroma Estate, si ispirano all'arte giapponese del Kintsugi: è chiara la rottura con il materiale più prezioso, l'oro, riproposto in netto contrasto con il nero degli outfit avvitati e sinuosi e dei bustier in similpelle, per un risultato sensuale, certamente trasgressivo.

Al grido di "You're cracking perfect!" ecco la prima collezione: qui emerge il ribaltamento dei valori sociali contemporanei secondo cui le imperfezioni debbano essere nascoste. Di seguito i temi delle altre collezioni:
"Art Brut" è il nome della proposta "classica", con sovrapposizioni non convenzionali, dove i tessuti tradizionali sono abbinati a quelli di arredamento, dai broccati ai velluti.
"Made in Matese" è un progetto di slow luxury che esce fuori dagli schemi della realtà quotidiana incentrata su velocità, tecnologia e business. Al contrario tradizione e abilità manuale, artigianato e cultura locale, si intrecciano nei manufatti di lana, prodotto tipico di quei luoghi, realizzati al telaio a mano e abbinati a vaporose gonne di tulle e ampi pantaloni palazzo in denim.
"Shades" indaga il capovolgimento della realtà quotidiana in cui la tecnologia prende il sopravvento, facendoci sentire connessi con tutto il mondo ma sconnessi con noi stessi, e attraverso le pagine di un libro, intitolato "Momond, il paese che perse i colori", sviluppa una collezione in cui le stampe (ideate e realizzate personalmente mixando tecniche diverse come digitale, manuale e plexiglass laser cut), illustrano storia e personaggi. Si passa dal concetto di "story-telling" a quello di "story sewing" dove il racconto si può indossare.
"Gender bondage" esprime il superamento dei limiti di identità di genere nella moda attraverso la fluidità tra silhouette femminili e maschili, in cui il "sottosopra", è inteso come inversione e mix per una collezione di abiti "no gender". Ed ecco forme morbide che nascondono gli attributi sessuali, e materiali unisex e urban street come similpelle, popeline, denim e felpa.
"Dried words": si torna alle origini delle relazioni tra uomo e natura attraverso le forme ampie, morbide e voluminose create con l'utilizzo di strati di tulle arricciato, con evidenti rimandi alla natura nelle stampe su velluto e satin, le lavorazioni di foglie applicate agli abiti e nei colori brillanti propri del mondo botanico.
"Resembling" è una collezione in cui si sperimenta la contrapposizione di materiali molto diversi tra loro: filati metallici, similpelle color rame e materiali morbidi attraverso la manipolazione dei tessuti, la lavorazione a crochet dei fili metallici, la tintura della pelle e la successiva miscelazione dei diversi materiali in cui ci si concentra sulla ricerca di un nuovo concetto tessile, di una texture particolare e di nuove forme organiche.
"Jail" è una collezione street che parla dei sogni dei giovani, che si sentono imprigionati dal contesto attuale, sociale e culturale, parla della possibilità di evadere dal quotidiano, e lo fa giocando con le forme oversize che danno la libertà di muoversi in tutte le direzioni, con le stampe e i colori che rappresentano un uomo sempre in movimento, quasi un supereroe urbano con la capacità di essere invisibile e, quando lo desidera, di porsi invece al centro dell'attenzione, mentre i motivi laser cut rappresentano le vie di fuga.
"Metamorphosis" si avvale di tessuti preziosi e impalpabili come organza e chiffon, stampe pitonate con accenni a design organici (ideate e disegnate personalmente) e il tulle, che insieme al latex liquido danno vita ad abiti da sera che sono l'espressione di un corpo che si trasforma come un serpente prima della muta.
"It's cool to be old" si ispira infine all'eccentricità, alla bellezza ed al carisma delle donne over 50, per una collezione che si distingue per la possibilità di essere indossata da donne di ogni età. Lo studio di immagini al microscopio di elementi come rughe, capelli e pelle umana, dà vita a stampe (ideate e disegnate personalmente), organiche e lisergiche, su cui vengono abbinati grandi accessori etnici.


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