Cindy Sherman al Museo Gucci

Fino al 9 giugno.

Cindy Sherman al Museo Gucci

Fino al 9 giugno.

Il forte legame col cinema che la fotografa americana ha studiato alla State university of New York di Buffalo, si annuncia subito nelle opere in mostra dall’ 11 gennaio al Gucci Museo, una rassegna a cura di Francesca Amfitheatrof, voluta da M. François Pinault che per la terza volta ambienta a Palazzo della Mercanzia, sede del museo da poco più di un anno, rassegne di artisti contemporanei.

Stupisce, per genialità e metodo,  l’artista eclettica: fotografa, modella e regista di sè stessa, che ha inteso la fotografia come una originale forma d’arte. Cindy Sherman è capace di impersonare molteplici personaggi affidandosi all’alchimia del travestimento e del trucco. “Early Works” è un insieme di opere in realtà  carpite a Buffalo dove la Sherman nel 1975 animava lo spazio per l’arte “Hallwalls” insieme a un gruppo di artisti. Di queste il Gucci Museo ospita ora una significativa selezione: “Doll Clothes”(1975),“Murder Mystery” e “Bus Riders”, (1976).

Potremo vedere la pellicola animata “Doll Clothes”, realizzata negli anni del college, con Cindy in biancheria intima, intenta a provare vari abiti, mentre una mano fuori scala afferra la silhouette per spostarla nella custodia di plastica di un libro. Si rimane nell’ambito della cinematografia osservando le immagini delle altre opere in rassegna: “Murder mystery people” (1976-2000) è una storia interpretata da 17 personaggi ispirati a un immaginario film poliziesco. Con un’attrice degli anni  ’30 che s’ innamora del regista del film. E ancora “Bus Riders”: questa volta Cindy Sherman monta sul torpedone trasformandosi velocemente in tanti diversi personaggi.

Cindy Sherman è considerata una delle artiste più influenti degli ultimi 50 anni, trascorsi sostanzialmente nella “grande mela” dove realizza i lavori fondamentali della sua carriera per la serie “Untitled Film Stills”. E sempre lavorando su se stessa, impersonando ruoli differenti grazie a un uso sapiente di costumi, ambientazioni e pose. Un esempio di creatività per le scuole di fotografia di tutto il mondo.

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