Oltre 600 disegni, schizzi, acquerelli, dipinti e fotografie originali per una esposizione che, seguendo un filo cronologico e tematico, documenta le molteplici influenze che l’Italia ha avuto sulla formazione e sul lavoro del maestro: dai primi viaggi agli inizi del Novecento ai progetti, mai realizzati, per il Centro Calcolo Olivetti di Rho e per l’Ospedale di Venezia degli anni Sessanta. Arthur Rüegg è uno studioso attento di Le Corbusier e in anni di ricerca ha cercato di colmare le lacune sul design e la progettazione d’interni secondo la filosofia del maestro elvetico. Ricerche esemplificate dal suo libro “Le Corbusier. Meubles et Interieurs 1905-1965”, edito nel 2012 da Foundation le Corbusier e Scheidegger & Speis.
I saggi rintracciano l’evoluzione di Le Corbusier come designer di interni, dalle prime realizzazioni alle produzioni minimaliste di età matura, attraverso i famosi manifesti realizzati tra il 1920 e il 1930. Un’occasione per presentare con dovizia di aneddoti la collaborazione con Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand. Introduce la conferenza Marida Talamona, curatrice della mostra L’Italia di Le Corbusier, fra gli interventi,Barbara Lehmann, direttrice dell’archivio storico Casina.