Jimi Roos

Viaggi ricamati

Jimi Roos
Jimi Roos

Viaggi ricamati

Un approccio sperimentale che combina il know-how italiano con l’umorismo svedese e tecniche uniche di cucitura e maglieria.

Gomito a gomito con gli artigiani fiorentini, una passione nel Dna per il ricamo, e basi solide acquisite tra i banchi di Accademia Italiana. Ecco la ricetta del successo di Jimi Roos, giovane stilista svedese diventato famoso per aver sperimentato e sovvertito le classiche tecniche di sartoria e ricamo per creare uno stile totalmente unico.

Jimi, raccontaci le tappe della tua carriera.

“Innanzitutto onore al merito a una scuola internazionale, come Accademia Italiana, che mi ha dato un mestiere e la possibilità di confrontarmi con altri studenti. L’incontro tra culture diverse è molto formativo”.

E dopo la scuola? 

“Ho fatto cinque anni di esperienza nei laboratori degli artigiani fiorentini, maneggiando la lana e lì ho capito che il ricamo mi piaceva”.

Dove hai iniziato a produrre?

“In un piccolo garage, confezionavo magliette che hanno cominciato a catturare l’attenzione del pubblico. Oggi faccio 10mila capi all’anno con una squadra di sei collaboratori”.

Il tuo business è uscito fuori dai confini nazionali...

“Si, lavoriamo in 22 Paesi con 100 negozi, in Italia a Milano (10 Corso Como), ma poi Londra, New York, Parigi... Le ordinazioni arrivano anche dall’Asia, la Corea e il Giappone. Ogni collezione ospita una serie di personaggi insoliti ispirati ai viaggi in tutto il mondo, incluse le fermate regolari a New York e Tokyo”. 

Ti diverti lavorando?

“Si, è così che deve essere”. (Lof)