Guy Bourdin al Museo Alinari

Fino al 10 marzo

Guy Bourdin al Museo Alinari

Fino al 10 marzo

Il merito di Guy Bourdin è quello di aver rotto le convenzioni con le foto tradizionalmente legate alla moda, privilegiando invece ricostruzioni sceniche ambigue, narrazioni suggestive, sempre di un’ estetica dirompente.
Una ricca raccolta di immagini, in tutto 75 stampe, con il titolo “A message for you”, dal 10 gennaio sbarca al Museo Alinari, accompagnata da un elegante catalogo a cura, come la mostra, di Shelly Verthime, pubblicato da Steidldangin (edizione inglese). Nata come una ricerca e divenuta poi una pubblicazione e una mostra, la rassegna raggruppa la produzione di Bourdin a partire dalla fine degli anni ’70, quando i suoi clic spiegano i mutamenti  della società: la libertà sessuale, il capitalismo, gli eccessi del consumismo e il potere straripante dei media.
Predilige le riviste di moda, principalmente Vogue, sulle cui pagine patinate farà imperversare il suo genio “surrealista” e la sua adorata modella che conobbe diciassettenne, Nicolle Meyer. Renè Magritte, Balthus e in generale la corrente del surrealismo ispirerà Bourdin.
Il fotografo francese si era infatti formato nella Francia reazionaria del dopoguerra, confrontandosi da subito con una cultura condizionata da tabù e censure. “Guy Bourdin – commenta la curatrice del progetto Shelly Verthime - ha diretto un teatro delle contraddizioni, una mise en scène surreale, creando un immaginario tra l’assurdo e il sublime, un campionario visivo che non ha bisogno di spiegazioni e che richiede solamente di essere liberamente interpretato”. Insieme alle stampe la mostra evidenzia le campagne pubblicitarie realizzate per Charles Jourdan, il calendari Pentax e Versace, oltre a una collezione di immagini mai pubblicate provenienti dal suo archivio personale. L’eredità artistica di Guy Bourdin, a 18 anni dalla sua scomparsa, influenza ancora le nuove generazioni di fotografi formati nelle scuole di fotografie di tutto il mondo. Nel suo curriculum, Vogue France e Harper’s Bazaar su cui ha firmato molti servizi e campagne pubblicitarie, tra cui quelle per Versace, Gianfranco Ferrè, Ungaro, Lancetti e Roland Pierre.  

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