A scuola con i grandi maestri del design

Aggiornamenti dalla stampa italiana

A scuola con i grandi maestri del design

Aggiornamenti dalla stampa italiana

Il Tirreno - 14 novembre 2012

Accademia Italiana - i nuovi talenti incontrano i grandi big del design

Firenze

Anche quest'anno l'Accademia Italiana - arte moda e design propone le ormai consuete conferenze d'autunno ai suoi allievi: un confronto diretto tra i futuri protagonisti della moda, del design, della fotografia e le imprese dei diversi settori. L'iniziativa, ormai collaudata da diverse stagioni, è attesissima dagli studenti che, una volta conseguita la laurea, si proietteranno nel mondo del lavoro. Gli incontri si terranno fino al 19 novembre nella sede di Piazza Pitti a Firenze, nel prestigioso palazzo ottocentesco Temple Leader, nel cuore della Firenze delle botteghe artigiane e un passo dagli atelier e le vetrine delle grandi griffe.
L'Accademia Italiana è un istituto internazionale di livello universitario e post-secondario di arte, moda e design.
È una scuola privata, fondata nel 1984 dall'architetto Vincenzo Giubba, attuale presidente, con l'obiettivo di fornire un supporto al brand made in Italy sempre più affermato all'estero, nella moda e nel design. È stata tra le prime d'Italia - la prima a Firenze - a proiettarsi da subito a livello internazionale.
Con quasi trent'anni di attività alle spalle, Accademia Italiana è oggi riconosciuta in Italia e all'estero, quale riferimento per la formazione del made in Italy e per l'attività di studio e di ricerca nell'ambito della moda e del design. Settore quest'ultimo, strettamente correlato al mercato e all'industria. L'esperienza aziendale vissuta dagli studenti del Corso di Arredamento e product design, attraverso stage, conferenze e visite guidate, è ritenuta fondamentale per un giovane che si cimenta con questa forma di creatività applicata all'arredamento come all'oggetto d'uso quotidiano. Gli studenti dei corsi triennali e del master - oltre un migliaio di cui la metà stranieri - sono chiamati a progettare dall'arredamento professionale, ovvero di showroom o aziende, allo spazio domestico, dal mobile e all'oggetto d'uso, con un approccio consapevole alle tematiche della sostenibilità.
Nell'ultimo decennio l'Accademia Italiana ha ospitato studenti provenienti da oltre 200 primarie università statunitensi e più di recente è sbarcata a Bangkok dove l'Istituto è diventato il riferimento per tutto il bacino del Sud-est asiatico. Dare valore alla tradizione, essere partecipi del presente e contribuire all'innovazione è la missione dell'Accademia Italiana, tradotta in concrete scelte didattiche: partendo dalla tipica "bottega d'arte fiorentina", l'Istituto sviluppa un vero e proprio laboratorio internazionale di idee, dove le diversità culturali diventano stimolo continuo d'innovazione e ispirazione.
Il successo dell'Accademia Italiana trova conferme nel fatto che il 90% degli studenti trova occupazione entro un anno dal diploma.

L'Unità, 24 novembre 2012

Moda, gioielli, arredamento l'arte si impara in Accademia
Arrivano da tutto il mondo gli studenti che scelgono di seguire i corsi dell'istituto di piazza Pitti.

Firenze
Gianni Caverni

In una saletta si trovano 3 affreschi settecenteschi con scene marine: "Sono vedute di Napoli, molto strana la loro presenza, non ci sono altri esempi qui a Firenze". A farci da Cicerone nel bel palazzo di piazza Pitti che dal 1857 fu residenza cittadina di John Temple Leader, colto nobiluomo inglese che, innamorato di Firenze, aveva già costruito il Castello di Vincigliata e comprato la Villa di Maiano, è l'architetto Vincenzo Giubba. È il presidente dell'Accademia Italiana, l'istituto internazionale di livello universitario e post-secondario di arte, moda e design che ha fondato nel 1984 e che è stato fra i primi in Italia, il primo a Firenze, ad avere un deciso profilo internazionale. Tutti in piazza Pitti si sono da anni abituati al via vai di giovani studenti dall'aria cosmopolita che frequentano le lezioni di questa scuola particolare: "Beh, noi siamo una scuola d'arte a tutti gli effetti - spiega Giubba - il primo compito che ci poniamo è quello di distruggere i preconcetti perché solo il dubbio porta alla ricerca".
Una delle prime cose che vengono fatte fare ai ragazzi è di mettere in un foglio quadrettato i colori che credono più belli, poi in un altro quelli più brutti, quindi vengono messi a confronto i due fogli, "sembra impossibile - dice Giubba - ma almeno nel 50% dei casi i ragazzi cambiano idea e preferiscono i brutti". I corsi sono di diversa durata: triennali (design della moda, design dell'arredamento e product design, grafica, design del gioiello, fotografia e nuovi media, design del costume), annuali o biennali (design del tessuto, vetrinistica e altri settori). In più i corsi brevi, i corsi estivi e i master.
Nell'ultimo decennio l'Accademia ha ospitato studenti provenienti da più di 200 università americane, alle due sedi italiane, Firenze e Roma, si è aggiunta da qualche anno quella di Bangkok che è diventata il punto di riferimento per il Sud-est asiatico. Molti, comunque, qui a Firenze, anche gli studenti italiani, dei quali il 50% toscani. "Il rapporto costante con la produzione per verificare la fattibilità reale dei progetti, le sfilate di fine anno, le mostre, gli incontri con i maestri, le lectures, oltre naturalmente al lavoro quotidiano nei laboratori, offrono la possibilità agli studenti di arricchire il proprio bagaglio di conoscenze e di esperienze." Certamente si tratta di una scuola privata che quindi ha un costo sostenuto, ma coi tempi che corrono, se è vero che il 90% degli studenti trova lavoro entro un anno dal diploma la faccenda è senz'altro interessante. "Certamente se si è motivati: la mia esperienza di insegnante e di presidente dell'Accademia mi fa dire che il talento si impara, ma la motivazione no."

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